Gli estratti del frutto non ancora maturo dell’arancio amaro (citrus aurantium) sono spesso utilizzati per favorire la perdita di peso, ma possono anche causare effetti cardiovascolari indesiderati. Gli estratti di rodiola rosea invece posseggono proprietà antistress riconosciute. È stata quindi vagliata un’ipotesi, da verificare con lo studio di seguito, che la combinazione di sostanze come il Citrus aurantium (6% sinefrina) e la Rodiola rosea (3% rosavina e 1% salidroside) possa migliorare le alterazioni prodotte in un ratto adulto Sprague-Dawley da una dieta indotta e finalizzata all’obesità.
In una condizione normale, una somministrazione massiccia di solo Citrus aurantium /1-10 mg/Kg) o Rodiola Rosea (2-20 mg/kg) non produce effetti sull’assunzione di cibo, ma combinando le due sostanze per una dosaggio pari, rispettivamente, a 5.6 mg/Kg e 20 mg/Kg, si ottiene un effetto riducente del 10.5%.
Gli animali mantenuti con una dieta altamente calorica (60% di grassi) per 13 settimane sono stati sottoposti ad un trattamento di 10 giorni con Citrus aurantium (5.6 mg/Kg) e Rodiola Rosea (20mg/Kg), sia soli che combinati tra loro. Ad altri gruppi sono stati somministrati composti veicolo (2% di etanolo) oppure una dieta uguale a quella del primo gruppo.
Nonostante l’assunzione di calorie derivanti dalla dieta a base di grassi e la perdita di peso non siano state influenzate, la combinazione di Citrus aurantium e Rodiola Rosea ha prodotto una diminuzione del 30% della massa grassa viscerale rispetto agli altri trattamenti. Per quanto riguarda i numeri: il gruppo cui è stato somministrato solo Citrus aurantium ha registrato un aumento del battito cardiaco del 7% rispetto a quello con il composto veicolo; la somministrazione di aurantium e rosea in combinazione ha prodotto un incremento, rispetto al gruppo nutrito allo stesso modo (quindi con una dieta al 60% di grassi), nei valori di norepinefrina (+15%) e di dopamina (+150%) nella corteccia frontale.
Questi dati iniziali suggeriscono che il trattamento a base di Citrus aurantium e Rodiola Rosea implica un potenziale beneficio nella cura dell’obesità.
L’obesità è una disordine metabolico associato ad alterazioni fisiologiche che inducono l’aumento di tessuto adiposo. Questa condizione non provoca solo rischi per la salute, ma rende anche difficile implementare dei trattamenti.
Nell’ultimo decennio, la crescita dei tassi di obesità tra la popolazione è stata più rapida della regolamentazione dei protocolli per nuove terapie, e questo ha scaturito una corsa all’utilizzo di rimedi naturali (o derivanti da erbe) alternativi per favorire la perdita di peso.
A prescindere dalla loro efficacia, gli integratori per la perdita di peso possono avere un effetto dannoso sulla salute; ad esempio l’Efedra (Ephedra sinica) favorisce una moderata perdita di peso ma può anche innalzare il rischio di eventi pericolosi a livello cardiovascolare e cerebrovascolare.
Un surrogato potenzialmente sicuro dell’efedra è appunto estratto dal frutto acerbo dell’arancio amaro (citrus aurantium), che oggi é presente in circa un terzo degli integratori venduti in commercio. Gli alcaloidi attivi dell’arancio amaro sono la sinefrina e l’octopamina (e, in misura ridotta, la tirammina), simili all’epinefrina e alla norepinefrina dal punto di vista strutturale e producono effetti simpatomimetici.
La sinefrina è l’alcaloide più abbondante e costituisce circa il 6% dei prodotti commerciali a base di citrus aurantium. La sinefrina prevede azioni farmacologiche differenti, a seconda se il gruppo ossidrilico si trova nella posizione para (p-sinefrina) o meta (m-sinefrina) sull’anello fenilico. L’arancio amaro contiene principalmente p-sinefrina, che è un recettore beta-3 adrenergico agonista con il compito di aumentare la termogenesi e la lipolisi.
Sono diversi gli studi che si sono concentrati sull’azione del citrus aurantium e della p-sinefrina su uomini e animali, ma non è ancora chiaro se le dosi di estratto di aurantium, che riducono l’assunzione di cibo e favoriscono la perdita di peso, possano avere un’implicazione nelle misurazioni emodinamiche in un modello di obesità indotta dalla dieta.
L’altro estratto botanico trattato, cioè la rodiola rosea, conosciuta anche come la radice d’oro, viene considerato una sostanza adattogena perché apporta dei benefici nel mantenimento di un’appropriata risposta di adattamento ad ambienti difficili o a fattori di stress. I meccanismi adattognei della Rodiola Rosea producono anche effetti cardioprotettivi, mediati dalla sua presunta azione sulle monoamine.
Nonostante la rodiola rosea non sia stata confermata come componente efficace nella riduzione del peso corporeo, influenza in maniera diretta l’apporto di cibo, contro la fame nervosa, ad esempio.
Dati gli effetti cardioprotettivi della Rodiola Rosea e la sua capacità di influenzare il comportamento alimentare, lo studio ha ipotizzato che il Citrus aurantium e la Rodiola Rosea, una volta combinati diventano particolarmente efficaci nel trattamento dell’obesità.
Il primo obiettivo era quello di determinare la dose necessaria di entrambi i componenti, assunti sia separatamente che combinati, per ridurre in maniera decisa il consumo di cibo; il secondo riguardava invece la determinazione degli effetti subcronici dell’aurantium e della rodiola associati sui livelli di monoamina nel cervello e nel plasma, sulle misurazioni emodinamiche, sul peso del tessuto adiposo e sui relativi livelli di ormoni in un quadro clinico di obesità indotta dalla dieta.
Poiché questo tipo di esperimento è stato il primo ad esaminare il potenziale beneficio dell’applicazione del Citrus aurantium e della Rodiola Rosea sull’obesità, e visto che un trattamento a lungo termine a base di Citrus aurantium causa effetti sfavorevoli sui parametri cardiovascolari, è stato messo in atto un periodo di trattamento sub cronico per studiare le iniziali alterazioni ormonali e metaboliche.
L’utilizzo di una terapia combinabile offre la possibilità di interazioni sinergiche tra i composti, per ottenere un livello di perdita di peso corporeo maggiore rispetto alla somma degli effetti individuali provocati dal singolo composto. Dato che dosi minori di ogni composto possono essere usate per implicare una efficace perdita di peso, le sostanze che interagiscono in modo sinergico hanno il potenziale vantaggio di minimizzare gli effetti indesiderati associati alla dipendenza. Quindi, basandosi su quanto rilevato all’inizio dello studio, è possibile elaborare l’ipotesi che dosi combinabili di Citrus aurantium e di Rodiola Rosea permettono di migliorare le alterazioni causate dall’obesità e da un’alimentazione ad alto contenuto di grassi. Questi effetti sono il risultato di un’interazione tra due estratti vegetali e i loro costituenti bioattivi: ciò rappresenta un meccanismo inedito che richiede ulteriori esami.
Tratto da uno studio di Jessica L. Verpeut, Amy L. Walters and Nicholas T. Belloa.
Published - Published online 2013 May 8.