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Sindrome metabolica: cause
Nella definizione di sindrome metabolica rientrano in realtà diverse patologie riconducibili ad alcuni fattori predisponenti comuni che, considerati nel loro insieme, portano ad inquadrare la persona colpita come un soggetto a rischio di malattie come diabete, problemi cardiovascolari e steatosi epatica (fegato ingrossato). Rientrare nella categoria a rischio significa in pratica essere esposti maggiormente alle malattie cardiovascolari, renali, oculari ed epatiche.
Questo non significa d’altra parte che chi non rientra nella sindrome metabolica possa considerarsi del tutto immune al rischio ma impone a chi ha ricevuto questa diagnosi una maggiore attenzione allo stile di vita sotto diversi aspetti. E’ stato stimato in media un rischio da due a quattro volte superiore rispetto alle persone normali.
L’insulino resistenza implica che le cellule necessitino di una percentuale di insulina superiore alla norma al fine di assorbire il glucosio ematico per riuscire a mantenere i livelli glicemici nella norma. Questo ha una conseguenza fondamentale sulle cellule Beta del pancreas, che sono sotto sforzo per la produzione di insulina: si innesca così un meccanismo che favorisce lo sviluppo del diabete. Un intervento tempestivo per fermare questo processo o almeno rallentarne gli effetti può fare la differenza.
Sintomi della sindrome metabolica
Perché si possa parlare di sindrome metabolica, devono sussistere contemporaneamente almeno tre dei fattori di rischio considerati:
- Pressione arteriosa superiore a 130/85 mmHg
- Trigliceridi ematici superiori a 150 mg/dl
- Glicemia a digiuno superiore a 110 mg/dl (100 mg/dl secondo l'ADA)
- Colesterolo HDL inferiore a 40 mg/dl nell'uomo o a 50 mg/dl nelle femmine
- Circonferenza addominale superiore a 102 centimetri per gli uomini o a 88 centimetri per le donne con adiposità concentrata.
I fattori di rischio
L’elenco dei parametri indicati sopra aiuta ad individuare le categorie di pazienti più a rischio. Quali soggetti rientrano più di frequente nel quadro della sindrome metabolica? Statisticamente circa la metà degli uomini che hanno superato i 50 anni ne soffre anche se non sempre consapevolmente.
Ci sono però senza dubbio alcuni fattori di rischio che espongono maggiormente. Tra questi il primo su tutti è sicuramente il peso: l’eccesso di grasso, soprattutto se concentrato nella regione addominale, può determinare iperinsulinemia, ovvero una percentuale troppo alta di insulina nel sangue. A lungo andare, e se trascurato, questo problema può portare al diabete.
Altro fattore di rischio è legato all’età anche se il problema dell’obesità infantile e negli adolescenti ha fatto sì che si registrino casi sempre più frequenti di soggetti a rischio anche in età giovanissima. Tuttavia statisticamente possiamo anche dire che la sindrome metabolica sia un problema soprattutto per gli over 50 anni.
Determinanti sono inoltre gli stili di vita e le sane abitudini: è importante, per evitare di sviluppare la sindrome metabolica, e aldilà di quelli che sono fattori anagrafici e fisici, fare una moderata attività fisica tutti i giorni con costanza e mangiare sano oltre ad evitare l’uso di droghe e l’abuso di alcolici.
Prevenzione e cura
Analizzate le cause ben si comprende perché, per prevenire la sindrome metabolica, bisogna in primo luogo adottare uno stile di vita che sia il più possibile sano. Lo sport, almeno un’oretta al giorno, aiuta infatti ad aumentare la sensibilità all’insulina, mantiene sotto controllo il peso, aumenta il colesterolo “buono” HDL, riduce i livelli di trigliceridi e previene le malattie cardiovascolari, tutti fattori che aiutano a contrastare l’insorgere della sindrome in analisi.
Se si ha il dubbio di essere tra i soggetti a rischio è bene parlarne con il medico curante. Prima di passare ai farmaci ci sono poi alcuni rimedi naturali da considerare: oltre ad un’alimentazione sana infatti anche l’assunzione di integratori può essere d’aiuto.