La stanchezza è una sensazione soggettiva. Non esiste una regola per determinare se e come o quando una persona possa o debba sentirsi stanca. La stanchezza fisica è facile da individuare e risolvere, perché nonostante le differenze individuali, è ragionevole essere stanchi, ad esempio, dopo una giornata di lavoro. Altro discorso è invece la stanchezza mentale, che emerge in modo meno netto ma è decisamente più grave, proprio perché non si può risolvere con il riposo. Questo tipo di stanchezza è ravvisabile nella carenza di attenzione, nella difficoltà di concentrazione, nella sensazione di sonno, nella pesantezza agli occhi e agli arti, nell’emicrania frequente. E, insieme alla stanchezza fisica, può dipendere da tutta una serie di fattori: preoccupazioni, lutti, esami, dieta o sovrappeso, malattie, insonnia, gravidanza/allattamento…
Di seguito un piccolo elenco dei rimedi naturali a nostra disposizione per contrastare la sensazione di stanchezza. Eleuterococco , guaranà, ginseng, rodiola, damiana, muira puama, sono tutte armi di un ipotetico arsenale pro-benessere e contro la stanchezza fisica e mentale.
Eleuterococco
L’eleuterococco (o ginseng siberiano) è noto per la sua capacità di potenziare il sistema immunitario, ma vanta anche altre proprietà, come quella di intervenire sulla stanchezza in veste di stimolante. In particolare si può ricorrere all’eleuterococco in caso di stanchezza occasionale, di quella legata al cambio di stagione, a un trasloco, all’inizio di un nuovo lavoro. L’organismo riceve nuove energie e riesce a recuperare il suo equilibrio psicofisico, grazie all’azione tonica dell’eleuterococco. Questo rimedio va assunto per periodi non troppo lunghi, altrimenti può dar luogo a effetti collaterali come insonnia e agitazione. In genere il tempo limite è di 2-3 mesi e se notate che la stanchezza sta scomparendo ma sono comparse palpitazioni e stati d’ansia, rivolgetevi subito al medico e nel frattempo sospendete l’assunzione serale.
L’eleuterococco è disponibile in gocce, capsule e compresse.
Guaranà
Il guaranà è adatto per la cura della stanchezza cronica, quella di chi inizia a sentirsi affaticato nel momento in cui apre gli occhi al mattino. La giornata si prospetta per lui come una serie interminabile di step faticosi da superare, ed è come se ogni giorno fosse primavera. In questi casi, che si tratti di stanchezza fisica o mentale, arriva l’aiuto del guaranà, utilizzato da secoli in Amazzonia come tonico rinvigorente. Noto anche come elisir di lunga vita, il guaranà riesce infatti a diminuire la stanchezza agendo direttamente sul metabolismo, ed è valido anche per aumentare la concentrazione, ad esempio prima di un esame.
Per la sua natura eccitante, è preferibile assumere il guaranà durante il giorno, altrimenti la sera potrebbe essere causa di insonnia. Vietato a chi soffre di ipertensione, va comunque assunto per brevi periodi, pena l’insorgenza di effetti collaterali quali sovreccitazione, tachicardia e insonnia.
Il guaranà è disponibile in capsule e compresse, come sciroppo e come polvere.
Ginseng
La ricchezza del ginseng è nella sua natura adattogena: la radice del ginseng, in particolare, contiene delle sostanze che stimolano il sistema immunitario aiutandolo a fronteggiare gli eventi interni ed esterni che possono metterlo alla prova. Nel caso della stanchezza, in ginseng spinge l’organismo a reagire, e si comporta come energizzante e rivitalizzante, tanto che gli vengono anche attribuite delle proprietà afrodisiache.
Considerata la sua azione stimolante, il ginseng non va assunto la sera, per non compromettere la qualità del sonno, e come per tutti i rimedi naturali bisogna far attenzione non solo al dosaggio ma anche alla durata del trattamento, che richiede comunque una pausa ogni mese. In ogni caso si consiglia di fare riferimento allo specialista, perché l’assunzione contestuale del ginseng e di altre sostanze di tipo eccitante come il caffè, ad esempio, potrebbe essere controproducente.
Il ginseng è disponibile in capsule, polvere, tintura madre e infuso, e compare spesso anche in bevande energetiche.
Rodiola
La rodiola è particolarmente indicata quando si attraversa un periodo di stress e stanchezza, a livello fisico ma soprattutto mentale. Alla rodiola si riconosce infatti la capacità di supportare la capacità di attenzione e concentrazione, e anche la memoria, dettaglio non da poco per chi studia o deve affrontare eventi impegnativi. E non è finita, perché la rodiola agisce anche sulla serotonina, riuscendo così a intervenire anche sul malumore e sugli stati depressivi. In generale, comunque, la rodiola è adatta nelle circostanze in cui dei cambiamenti o delle occasioni particolari mettono a dura prova la resistenza dell’organismo e gli fanno percepire una sensazione di stanchezza e affaticamento di vario tipo.
Un vantaggio della rodiola è che, a differenza di altre erbe e piante, non presenta effetti collaterali neanche a fronte di sovradosaggio. L’unica accortezza può essere l’assunzione in orario diurno se ci si accorge che dopo l’inizio del trattamento si è sviluppata la difficoltà a prendere sonno.
La rodiola è disponibile in capsule o infuso.
Damiana
La damiana è una pianta eccitante e antidepressiva, che può essere utilizzata quando si soffre di stanchezza e affaticamento, soprattutto a livello fisico. Non a caso si ritiene che la damiana sia utile anche per curare l’impotenza e in generale i disturbi della sfera sessuale, proprio perché tonica e stimolante. Attenzione al sovradosaggio, può comportare nausea ed emicrania, quindi si sconsiglia il fai da te in modo da utilizzare la misura giusta in rapporto alle proprie caratteristiche personali.
La damiana è disponibile in forma di capsule, estratto secco o bevanda.
Muira puama
La muira puama, o albero della potenza, è conosciuta soprattutto come afrodisiaco, ma in realtà le sue proprietà eccitanti e stimolanti si ripercuotono positivamente anche sulla stanchezza. Attraverso la muira puama si possono recuperare le energie e migliorare anche piccoli problemi di depressione dovuti alla stanchezza. Tutto il sistema nervoso può quindi giovarsi dell’azione della muira puama, che concorre così al raggiungimento e mantenimento del benessere psicofisico.
Per quanto riguarda gli effetti collaterali, riguardano più che altro l’area dello stomaco, per cui si possono avere malesseri di vario tipo, ma solo in caso di sovradosaggio.
La muira puama è disponibile come capsula, infuso, decotto, polvere, tintura madre.