Avvertenze: Il prodotto va utilizzato nell’ambito di una dieta variata ed equilibrata seguendo uno stile di vita sano. Non eccedere le dosi giornaliere raccomandate. Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni.
Ingredienti: mirtillo nero (Vaccinium myrtillus L.) frutto Estratto Secco titolato all'1% di antocianosidi (supportato su maltodestrine da mais); agente di carica: cellulosa microcristallina; antiagglomeranti: sali di magnesio degli acidi grassi (vegetali), silice da bamboo (Bambusa bambos [L.] Voss) giovani fusti.
Indicazioni: Effetti fisiologici di mirtillo nero frutto: benessere della vista; funzionalità del microcircolo (gambe pesanti); antiossidante.
Modalità d'uso: 1-2 compresse 2-3 volte al giorno, prima dei pasti.
Tenore degli ingredienti caratterizzanti |
Ingredienti |
1 compressa |
6 compresse (dose giornaliera) |
|
Mirtillo nero frutto E.S. |
300 mg |
1800 mg |
|
corrispondente a antocianosidi |
3 mg |
18 mg |
|
Informazioni generiche
Denominazione botanica: Vaccinium myrtillus L. - fam. Ericacee
Sinonimi: mirtillo nero, bàgola, baggiola, uva dei boschi, piuri, ampulette, lambrune, asaire, giàsine, cesarelle, murùcule
Nomi stranieri: ingl. - Bilberry, Whortleberry, Huckleberry; fr. - Airelle, Myrtille; ted. - Heidelbeere, Bickbeere, Blauberee; sp. - Arandano, Raspano, Mirtilo, Anavia, Rasponera
Parti usate: frutti (bacche) (Mirtilli fructus Comm. E) -
Arbusto a fusti ramificati con foglie caduche, il mirtillo cresce in fitte macchie tappezzando i terreni silicei e ricchi di humus dei boschi alpini e appenninici. Sconosciuto nell'antichità, fu più tardi impiegato nella medicina popolare come astringente e antidiarroico. La sua efficacia nelle affezioni della vista è balzata all'attenzione medica durante la seconda guerra mondiale in seguito all'osservazione che i piloti della RAF, mangiando marmellata di mirtilli, possedevano una miglior capacità visiva notturna.
Lo sapevi che...La moderna bilbiografia é unanime nell'attribuire ai pigmenti antocianici del mirtillo (antocianosidi) le seguenti attività salutistiche:
1) RIGENERAZIONE DELLA PORPORA VISIVA -
2) PROTEZIONE DELLA TUNICA VASALE ARTERIOSA E VENOSA
3) AUMENTO DELLA RESISTENZA CAPILLARE -
4) PROTEZIONE DELLA PERMEABILITA' CAPILLARE
L'azione vasoprotettiva, ritenuta vitamino P-simile, si esplicherebbe specialmente a livello della microcircolazione e sarebbe, secondo la moderna bilbiografia, per diversi aspetti confrontabile con quella dei bioflavonoidi (che costituiscono appunto il complesso vitaminico P). L'insieme delle azioni sopraelencate, se reale, sarebbe difficilmente imputabile ad un unico meccanismo d'azione: il mirtillo dovrebbe essere capace di
a) influenzare le strutture e le funzioni delle membrane cellulari mediante interazione con i fosfolipidi, con enzimi, con le pompe ioniche;
b) stimolare la sintesi dei mucopolisaccaridi;
c) controllare la sintesi endoteliale di sostanze prostaciclinosimili.
Recentemente sono stati indagati altri specifici meccanismi d'azione, spesso in comune con altri derivati polifenolici quali i tannini di cui il mirtillo è pure ricco, fra questi vanno sottolineati i seguenti:
x) attività "scavenger" (letteralmente: spazzino) dell'anione superossido: lo ione superossido è ritenuto responsabile di diversi processi patologici (in particolare danni da ischemia, cataratta, diabete), tale attività viene espletata dai derivati flavonici, antocianici e tannici;
y) attività inibitrice della elastasi: l'elastasi è un enzima proteolitico capace di degradare il tessuto connettivo e le fibre elastiche, tipici fenomeni implicati nei processi infiammatori, tale attività è inibita particolarmente dal mirtillo e dalla
vite rossa;
z) attività inibitrice della aldosoreduttasi: l'aldosoreduttasi, diffusa un pò ovunque nell'organismo, catalizza principalmente la riduzione da glucosio a sorbitolo causando nei soggetti iperglicemici (diabetici, obesi etc.) un accumulo di sorbitolo nel cristallino, nei nervi, nella retina e nei reni, responsabile di una serie di complicazioni in tali distretti: rispettivamente cataratta, neuropatie, retinopatie e nefropatie; gli antocianosidi del mirtillo hanno recentemente dimostrato una notevole capacità di inibire tale enzima e la notevole sicurezza d'uso ne permette l'impiego a tempo indeterminato.
Il mirtillo non ha capacità curative tuttavia una sua integrazione giornaliera può contribuire a mantenere l'organismo in piena effiicenza e salute.
Mirtillo e colesteroloIl
colesterolo è un componente del sangue che viene prodotto dal fegato e introdotto con gli alimenti.
La moderna dieta è sempre più ricca di alimenti ricchi di grassi saturi i quali contribuiscono ad aumentare il colesterolo del sangue. Sebbene il colesterolo si debba tenere sotto controllo attraverso una scelta ottimale degli alimenti, scegliendo cioè alimenti vegetali, quali frutta e verdura, o pesce, evitando alimenti grassi, ci sono situazoni in cui questo deve essere tenuto sotto controllo attraverso farmaci. Per questo sono molte le iniziative a livello mondiale nella ricerca di sostanze di origine naturale utili per il controllo del colesterolo. In tal senso il mirtillo avrebbe dato un blando esito positivo. Infatti recenti studi effettuati e dimostrati da Agnes Rimando, del Dipartimento dell'Agricoltura statunitense, in collaborazione con alcuni esperti della Scuola di Farmacologia dell'Università del Mississippi, hanno dimostrato che il mirtillo potrebbe contribuire a mantenere sotto controllo il colesterolo in maniera efficace, e in modo naturale.
Infatti il mirtillo, grazie alla sostanza
pterostilbene, un antiossidante in grado di attivare il recettore cellulare per la proteina brucia-grassi PPAR - alpha, avrebbe un'azione simile a quella del ciprofibrato che é un principio attivo di sintesi utilizzato nei farmaci contro il colesterolo. Questi studi sono solo preliminari ed hanno bisogno di conferme più attendibili.
Bibliografia
Testi e libri
Albasini A.: "Principi attivi dei piccoli frutti: realtà e nuove acquisizioni",
Erboristeria Domani, n° 11, 1991
Frohne K.D.: "Un dolce rimedio dal sottobosco: il mirtillo", Natom-Medicina Naturale, n° 10, 1991