Lo sapevi che...Artiglio del diavolo L'
artiglio del diavolo é una pianta presente nell'Africa del sud, dalla Namibia al Mozambico, impiegata da sempre dai Boscimani per il trattamento di vari problemi tra cui
problemi alle articolazioni (ad es. dolori)
E' stata importata in Europa con le varie colonizzazioni da parte dei tedeschi all'inizio del secolo scorso ed ha suscitato subito un forte interesse. Di grande interesse é l'impiego delle radici secondarie alle quali si attribuiscono attività degne di nota su:
- collo
- schiena
- articolazioni
La moderna bibliografia consiglia generalmente 400mg di artiglio del diavolo titolato in arpagosidi.
MSML’
MSM è un composto organico sulfureo, ampiamente diffuso nel regno vegetale (frutta, verdura, ortaggi, granaglie), che si trova a concentrazioni elevate soprattutto in alcune piante primitive come l’
Equiseto. E’ presente in piccole quantità anche negli animali e nell’uomo. Si presenta come polvere cristallina bianca, molto solubile in acqua, inodore o di odore leggermente agliaceo, di sapore amarognolo, che contiene circa il 34% di zolfo.
Dopo l’assunzione orale di MSM, lo zolfo viene incorporato in parte negli aminoacidi metionina e cisteina ed è inoltre capace di superare la barriera ematoencefalica, per questo motivo lo si ritrova anche nel S.N.C.
l’MSM si origina da un ciclo biologico che ha il suo inizio negli Oceani. Qui il plancton rilascia nell’acqua sali di dimetil sulfonio, i quali vengono trasformati in dimetilsulfide (DMS) che, essendo notevolmente volatile, passa nell’atmosfera. Grazie alle radiazioni ultraviolette il DMS viene trasformato in solfati (composti inorganici), MSM e dimetilsolfossido (composti organici) che, essendo molto solubili in acqua ritornano sulla terra con le piogge. In seguito le piante assorbono tali sostanze dal terreno attraverso l’apparato radicale e riescono a concentrarle fino a 10 volte. Lo zolfo mineralizzato ritornerà infine negli oceani e qui inizierà un nuovo ciclo.
Il
MetilSolfonilMetano (MSM) è un metabolita del DiMetilSolfossido (DMSO), sostanza di cui si conoscevano già dagli anni 70 le
proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie, ed il cui impiego tuttavia era notevolmente limitato a causa dell’ odore e del sapore estremamente sgradevole che lasciava in bocca, indipendentemente dalla via di somministrazione. Proprio per evitare questo disagio è stato studiato questo suo metabolita, che sorprendentemente ha dimostrato di possedere le azioni del dimetilsolfossido senza averne gli effetti collaterali.
Dagli studi eseguiti risulta che l’MSM è in grado di inibire la trasmissione dello stimolo doloroso dalla periferia (sito dolorante) al S.N.C. attraverso le cosiddette fibre C. Spesso la sensazione dolorosa è legata ad un eccessiva contrazione muscolare: l’MSM contribuisce al mantenimento di una fisiologica contrazione muscolare, favorendo nuovamente lo stato di benessere.
E' noto che
lo zolfo è un costituente fondamentale del connettivo e della cartilagini ed è altrettanto noto che, in caso di
artrite, le cartilagini contengono soltanto un terzo dello zolfo presente nelle cartilagini sane.
L’MSM è una fonte biodisponibile di zolfo, assolutamente priva di tossicità, in grado di tenere sotto controllo il processo infiammatorio e il grado di usura delle cartilagini. L’MSM favorisce la circolazione sanguigna, in tal modo migliorando il trofismo dei tessuti e stimolando il ritorno ad una situazione normale dei tessuti coinvolti nonchè la ricostruzione delle proteine del collagene, alterate in seguito ad un trauma o ad una ferita.
Al MetilSolfonilMetano sono attribuite anche proprietà immonunormalizzanti, in particolare nei confronti di alcune intolleranze alimentari e anche in caso di eccessive reazioni immunitarie (disturbi autoimmuni): la definizione di questo effetto è ancora oggetto di studio.
GlucosaminaLa
glucosammina è un aminozuccchero ampiamente diffuso in natura dove si trova nella chitina, chitosano e in numerose mucoproteine e mucopolisaccaridi. Viene preparata per isolamento dalla chitina. E’ inoltre presente naturalmente nell’organismo, principalmente nelle cartilagini, dove viene prodotta per trasformazione del glucosio.
L’integrazione alimentare con glucosammina supplisce alla carenza nell’organismo di questa sostanza ripristinando un equilibrio altrimenti perduto: infatti stimola nuovamente la biosintesi dei proteoglicani, favorisce la fissazione dello zolfo nella biosintesi del condroitinsolfato, e il tutto si manifesta come un rinnovato nutrimento per le cartilagini articolari, svolgendo un benefico effetto sui processi degenerativi a carico della cartilagini, che sono alla base delle affezioni artrosiche.
CondroitinsolfatoI Condroitinsolfati appartengono alla famiglia degli eteropolisaccaridi ad alta viscosità denominati GlicosAminoGlicani o GAGs. Sono formati da unità lineari ripetitive di D-galattosamina e ac. D-glucuronico: si tratta cioè di galattosaminoglucuronoglicani. Sotto forma di proteoglicani costituiscono la sostanza base della matrice extracellulare del tessuto connettivo, di cui sono particolarmente ricchi le cartilagini, il tessuto osseo, la cornea, le pareti arteriose e la cute. Nei mammiferi è presente soprattutto il Condroitinsolfato A (condroitin-4-solfato) mentre nei pesci il condroitinsolfato è presente principalmente come isomero C (condroitin-6-solfato). Nella pelle e anche in altri tessuti dei mammiferi è pure presente il condroitinsolfato B (denominato anche dermatansolfato).
Il
condroitinsolfato impiegato nell’integratore è puro Condroitinsolfato C. Condroitinsolfato e
acido jaluronico sono indispensabili per la struttura e la funzione delle cartilagini articolari, in quanto rappresentano i componenti fondamentali degli aggrecani, composti capaci di conferire alla cartilagine articolare le sue caratteristiche capacità di assorbimento degli urti, grazie ad una specifica capacità di deformazione.
Nei processi di degenerazione delle articolazioni si assiste ad una diminuzione della produzione di aggrecani che porta a perdita di elasticità della cartilagine e insorgenza di sensazione dolorosa, fino ad arrivare all’osteoartrite. E’ stato dimostrato che il condroitinsolfato somministrato per via orale è in grado di raggiungere il tessuto cartilagineo svolgendo una funzione altamente trofica nei confronti delle cartilagini articolari e addirittura può far aumentare la concentrazione di ac. jaluronico a livello sinoviale, migliorando così anche la lubrificazione articolare.
NON E’ UN MEDICINALE e non ha proprietà curative ma agisce naturalmente integrando una quota aggiuntiva di questi nutrienti atti a colmare la carenza eventualmente presente.